Blog Post

La mastoplastica additiva aumenta il rischio di tumore al seno?

La mastoplastica additiva aumenta il rischio di tumore al seno?

La mastoplastica additiva è un intervento estetico molto diffuso oggigiorno e solleva spesso dubbi sull’impatto sulla salute del seno, in particolare riguardo al rischio di tumore. A tal proposito numerosi studi epidemiologici internazionali hanno indagato su questa possibile correlazione.

I risultati sono stati rassicuranti: non esiste alcuna evidenza scientifica solida che dimostri un aumento del rischio di tumore al seno comune nelle donne con protesi mammarie. Le principali organizzazioni sanitarie e scientifiche concordano su questa conclusione dato che le protesi mammarie, sia in soluzione fisiologica che in gel di silicone, sono sottoposte a rigorosi test di sicurezza e biocompatibilità.

È importante però distinguere il tumore al seno comune da un tipo raro di linfoma, il Linfoma Anaplastico a grandi cellule associato a impianto mammario (BIA-ALCL). Questo tumore del sistema immunitario si sviluppa nella capsula cicatriziale intorno all’impianto. La sua incidenza è estremamente bassa e la diagnosi precoce permette un trattamento efficace. Le protesi testurizzate sembrano associate a un rischio leggermente maggiore di BIA-ALCL rispetto alle lisce, ma il rischio complessivo rimane comunque minimo.

Quali sono i controlli che le donne con protesi mammarie possono eseguire?

La presenza di protesi mammarie non elimina la necessità di controlli senologici periodici; anzi, rende alcuni aspetti diagnostici ancora più rilevanti. Un programma di screening personalizzato è quindi raccomandabile ed essenziale. Ecco i principali controlli da eseguire:

Autopalpazione del seno: Continuare a eseguire l’autopalpazione mensile, familiarizzando con la normale consistenza del proprio seno e delle protesi. Ogni cambiamento insolito deve essere segnalato al medico

Visita senologica clinica: Una visita specialistica annuale con un senologo è fondamentale, dato che il medico valuterà seno, protesi e discuterà la storia clinica e fornendo consigli personalizzati.


Mammografia: Il principale strumento di screening. La presenza di protesi richiede accortezze tecniche per una visualizzazione adeguata del tessuto.


Ecografia mammaria: Esame complementare alla mammografia, utilizza ultrasuoni ed è eccellente per visualizzare il tessuto mammario vicino alla protesi, valutarne l’integrità (es. rotture) e caratterizzare eventuali noduli. Spesso si esegue in associazione alla mammografia.


Risonanza magnetica mammaria (MRM): L’esame più sensibile per il seno con protesi, utile in casi selezionati (es. screening ad alto rischio, valutazione integrità protesi, caratterizzazione lesioni dubbie). Non usa radiazioni ed è molto precisa nel distinguere i tessuti.


La scelta degli esami e la loro frequenza dipendono da età, storia clinica e fattori di rischio. Sarà il medico specialista a stabilire il percorso di screening più appropriato.

Quali sono i sintomi del tumore al seno con la protesi?

La presenza di protesi non altera i sintomi tipici del tumore al seno, ma è fondamentale conoscerli e segnalarli tempestivamente al medico. I segnali più comuni includono:

● Noduli o ispessimenti diversi dalla normale consistenza del seno o della protesi.
● Modificazioni della forma o delle dimensioni del seno.
● Alterazioni della pelle, arrossamento, gonfiore, aspetto a “buccia d’arancia”, fossette o retrazioni.
● Alterazioni del capezzolo come retrazione, secrezioni (specialmente ematiche o unilaterali), desquamazione.
● Dolore al seno persistente, sebbene raro come unico sintomo, merita indagine.
● Gonfiore o noduli nel cavo ascellare o sopra la clavicola.


Con le protesi, attenzione anche a:


● Cambiamenti nella consistenza o posizione della protesi, che potrebbe causare un indurimento improvviso, dolore persistente o dislocazione possono indicare complicanze della protesi o problemi sottostanti.
● Sintomi legati al BIA-ALCL quali gonfiore persistente (edema), dolore o sieroma (accumulo di liquido) intorno all’impianto, manifestati a distanza di anni. Sebbene rari, vanno indagati prontamente.

Le protesi al seno sono pericolose?

Le protesi mammarie moderne sono considerate sicure per la maggior parte delle donne. Tuttavia, come ogni procedura medica, la mastoplastica additiva comporta il rischio di possibili complicanze che, pur non essendo direttamente correlate al tumore al seno, è importante considerare. Tra queste, la contrattura capsulare è la complicanza più comune. Si verifica quando il tessuto cicatriziale che si forma naturalmente intorno alla protesi si contrae, causando indurimento, dolore, deformità e, talvolta, rendendo necessario un reintervento.

Un’altra eventualità da tenere in conto è la rottura della protesi. Le protesi non sono eterne e possono rompersi a causa di traumi, usura nel tempo o, più raramente, difetti di fabbricazione. È importante sapere che le rotture non aumentano il rischio di tumore, ma possono richiedere un intervento chirurgico per la loro sostituzione o rimozione. In particolare, quelle in silicone, possono rimanere asintomatiche ed essere rilevate solo tramite esami diagnostici.

Come per qualsiasi intervento chirurgico, esiste anche il rischio di infezione, nonché la possibilità di ematoma o sieroma, ovvero accumuli di sangue o liquido intorno alla protesi. Possono verificarsi anche asimmetrie tra i seni, alterazioni della sensibilità del capezzolo o del seno, e, ovviamente, ci sono i rischi anestesiologici comuni a tutte le procedure chirurgiche.


È fondamentale scegliere un chirurgo plastico qualificato, discutere rischi e benefici e seguire le indicazioni pre e post-operatorie. La qualità delle protesi, la tecnica chirurgica e il follow-up sono cruciali per minimizzare i rischi.

Quanti anni si possono tenere le protesi al seno?

Le protesi mammarie non sono “per la vita” e la loro durata varia. Non c’è una scadenza fissa, ma è ragionevole aspettarsi che la maggior parte necessiti di sostituzione o un altro intervento dopo 10-20 anni.


La longevità dipende dal tipo e dalla qualità della protesi (le nuove generazioni sono più durevoli) e dalle condizioni individuali della paziente (l’elasticità dei tessuti, traumi, complicanze come la contrattura capsulare.)


Le ragioni comuni per la sostituzione includono: rottura della protesi, contrattura capsulare grave e sintomatica, desiderio di un cambiamento estetico o consiglio medico. Un monitoraggio regolare tramite visite ed esami (ecografia o MRM) è sempre consigliato per valutare l’integrità delle protesi e la salute del seno.

Chi ha la protesi al seno può fare la mammografia?

Chi ha la protesi al seno, non solo può, ma deve fare la mammografia come parte del suo screening. Inoltre, la tecnologia avanzata permette di minimizzare la dose di radiazioni mantenendo un’alta qualità diagnostica. È un passo fondamentale per monitorare la salute del seno in modo completo e rassicurante.

Come si fa la mammografia al seno con protesi ?

La mammografia con protesi richiede accortezze tecniche:

1. Tecnico specializzato: L’esame deve essere eseguito da un tecnico radiologo esperto nella gestione di pazienti con protesi, per garantire una corretta esecuzione delle proiezioni e una compressione adeguata.

2. Tecniche di compressione specifiche (Maneuver di Eklund): Cruciale. Il tecnico spinge la protesi indietro e il tessuto ghiandolare in avanti, comprimendolo per massimizzare la visibilità. Si acquisiscono più immagini per seno.

3. Tecnologia digitale “equalizzata” per le protesi.

4. Minore compressione diretta sulla protesi: Il tecnico sarà attento a non esercitare pressione eccessiva direttamente sulla protesi, riducendo il rischio di rottura.

5. Comunicazione con il tecnico: Informare sempre della presenza delle protesi.

Il poliambulatorio CIMED di Roma, con oltre 40 anni di esperienza nella prevenzione e diagnosi precoce dei tumori femminili, offre un approccio specialistico e multidisciplinare per la salute del seno. Il nostro team di radiologi e senologi, con pluriennale esperienza e l’ausilio di attrezzature diagnostiche di ultima generazione, è a tua disposizione per una visita senologica completa e per tutti gli esami di screening necessari, inclusi quelli specifici per le donne con protesi mammarie.

Non rimandare la cura della tua salute. Affidati alla professionalità e alla dedizione del CIMED per una diagnosi precoce e una serenità maggiore.

Contattaci oggi stesso per prenotare la tua visita senologica presso il poliambulatorio CIMED in Via Po 31 a Roma.

Radiologi Senologi a Roma: la salute del tuo seno è la nostra specializzazione. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts